mercoledì 30 aprile 2008

Che cosa non si farebbe per un affascinante Novenne?

Di certo si potrebbe fare un trenino di torta al cioccolato decorato con la glassa e con le ruote in cioccolato bianco....
Magari lavorandoci fino a quasi l'una di notte perchè il giorno dopo, il giorno del suo compleanno, lui apra il forno e ci scopra questa fatica d'Ercole per chi non sa lavorare di glassa e pennellini....


Ma le Mamme fanno questo ed altro.
Auguri, Piccolo Mio.

Continua a leggere...

Tartine al formaggio fresco, pomodori secchi e cetriolini

Aperitivo dell'ultimo momento, come prologo ad una pizza decisa all'ultimo momento.
E che si fa?
Si apre il frigo e si indaga.


Per queste bastano delle mini fette biscottate, un pò di formaggio fresco, qualche filetto di pomodoro secco, qualche cetriolino sottaceto.
E un pò di pazienzina....

Continua a leggere...

mercoledì 23 aprile 2008

Meringhe meringhe delle mie brame....

Un mito sfatato.
Per anni non ho voluto neanche provare a pensare di farle.
Poi ho imparato.
E non mi fermo alle meringhette, mi spingo oltre fino alla base per la pavlova, ma questa è un altra storia...



Non è difficile come può sembrare.
E se ci riesco pure io con un forno a gas, credo non ci siano veramente più remore per nessuno nel poterci tentare.

Meringhe

zucchero in peso doppio rispetto al peso degli albumi, ad es, 100 gr albumi 200 gr zucchero semolato
una punta di cucchiaino di amido di mais
un pizzico di sale
braccia robuste per montare gli albumi o uno sbattitore

In genere io le preparo il pomeriggio sul tardi in modo da rispettare i tempi tecnici di cottura e raffreddamento piuttosto lunghi.
Garantito che non è assolutamente difficile o laborioso farle. Giurin giurello...
Iniziare a montare gli albumi aggiungendo una punta di amido di mais, ma giusto una punta.
Continuare a montare aggiungendo poco per volta lo zucchero semolato e far montare finchè il composto non diventa bello solido, brillante, la consistenza deve essere tipo il gesso per le stuccature (paragone infelice ma necessario).
Si può fare la "prova ondina": se con un cucchiaio si solleva un ricciolo di composto, questo deve rimanere su senza scomporsi minimamente.
Con una sac a poche o con due cucchiai si formano delle piccole meringhine direttamente sulla teglia ricoperta di carta forno.
Senza preriscaldare il forno, mi raccomando, sennò le meringhe non riescono bene, infornarle accendendo alla temperatura più bassa (il mio che è a gas credo sia intorno ai 110,120°, tenendo infilato un mestolo di legno nello sportello che così rimane aperto.
Cuocere per circa tre ore poi spegnere e lasciare così nel forno stesso senza toccare nulla per tutta la notte finche si finiscano di asciugarsi.
Si conservano per parecchio tempo in un contenitore ermetico, possibilmente di vetro.

Continua a leggere...

Code di gambero al sesamo con gelatina di cetriolo

E se deve essere etnico, che etnico sia....
Più che altro coreano, credo di avere letto qualcosa da qualche parte e mi frullava da un bel pò questa idea.



Mi dicono che le preparazioni normali trasformate in gelatina siano oltremodo up-to-date ma io sono ancora affezionata ai minispoon, così ho pensato di unire entrambi....
Tolta la buccia ad un cetriolo, si taglia a piccoli pezzi e si frulla condendolo poi con qualche goccia di olio di sesamo e pochissima salsa di soia, pepe se piace.
Si scalda un cucchiaio di acqua in un pentolino, ci si sciolgono 6 gr di colla di pesce (l'agar agar ci starebbe bene, ma mi devo ancora impratichire in materia) e si incorpora pian pianino al cetriolo frullato.
Si mette in frigo a rassodare.
Le code di gambero invece si puliscono (occhio a togliere il famigerato filino nero) e si mettono a macerare in un succo di limone, zenzero grattugiato, salsa di soia e olio di sesamo.
Dopo un pò, si fanno saltare in un wok a fuoco bello vivace.
Poi si taglia la gelatina a cubettini, gambero sopra, spolverata di coriandolo, manciatina di semi di sesamo tostati.
A proposito, al posto della gelatina si può tranquillamente lasciare il cetriolo a purea, possiamo anche rimanere down-to-date.....

Continua a leggere...

Panini morbidi di Giorilli



La ricetta è stranota e ne ha ben donde.
Giorilli è una garanzia.
Io l'ho letta qui
Si prestano benissimo alla congelazione.
E così la lunga lista di cose "panose" da provare si è ridotta di una voce ma ho già la prossima pronta a bollire in pentola: i panini dolci morbidissimi della mia amica Rosalba....
Vado a pesare la farina.

Panini morbidi di Giorilli

Ingredienti
350 gr farina 00
150 gr manitoba
500 gr farina 0
30 gr lievito di birra
60 gr olio extravergine
Mezzo litro di latte freddo
20 gr sale fino
20 gr zucchero
Un cucchiaino di malto
3 uova intere

Si impastano tutti gli ingredienti tranne le uova e il sale (il lievito sciolto in un poco del latte previsto fatto intiepidire).
Dopo una prima impastatura, si aggiungono le uova una alla volta, il sale si aggiunge alla fine.
Si lavora ancora un poco, poi si lascia lievitare fino al raddoppio (circa due ore).
Si rovescia sul tavolo infarinato e si sgonfia, dividendo poi l’impasto in porzioni più piccole (30 gr per panini da buffet).
Si formano i panini nella forma voluta e si lascia lievitare ancora per circa 40 minuti.
Intanto si preriscalda il forno a 200° circa e trascorso il tempo di lievitazione finale, si infornano dopo aver lucidato la superficie con latte e uovo sbattuto).
Si cuociono in circa 15 minuti.

Continua a leggere...

martedì 22 aprile 2008

Torta budino al limone

Lo confesso: i dolci morbidi, quelli cosiddetti "al cucchiaio" mi piacciono da morire.
Ma proprio tanto.
Ultimamente mi è presa la fissa dei dolci al limone, una volta non mi facevano impazzire, adesso di qualsiasi cosa caratterizzata da quel particolare aroma e sapore ne mangerei a quintali.
Vederla e innamorarmene da acquolina in bocca al pensarci è stato tutt'uno.



La ricetta è di Ninfadora (la trovate qui)

Torta budino al limone

30g di burro morbido
220 g di zucchero (io ne ho messi 200, ma la prossima volta riduco a 180)
3 uova
40g di farina
1 pz di sale
4 cucchiai di succo di limone
la buccia di 1 limone grattugiata
1/4 di lt di latte
Lavorare burro e zucchero per formare con composto leggero e soffice. Unire i tuorli uno alla volta e lavorare bene. Setacciare farina e sale e unirli al composto insieme al succo e alla buccia del limone. Versare il latte ed amalgamere il tutto. Montare a neve ferma gli albumi e unirli delicatamente al composto, mescolando dal basso verso l'alto. Vesrare in una tortiera imburrata (io ho usato uno stampo al silicone e non ho imburrato) e cuocere a bagnomaria in forno preriscaldato a 180° per circa 35 minuti.
Far raffreddare la tortiera su una gratella e sformarla quando la si deve servire (la prossima volta la farò prima e la terrò in frigo prima di servirla).
Capovolgendola la parte superiore avrà la consistenza di un budino.


Come dice Ninfadora, la quantità di zucchero andrebbe diminuita a 180 grammi, anzi, io ne ho messi addirittura 150 (però a me non piacciono dolci molto zuccherati).
Si conserva in frigo così nel mangiarla sembrerà quasi un semifreddo.
E' ottima, veloce da fare, di grande effetto.

Continua a leggere...

domenica 20 aprile 2008

L'Angelica delle Sorelle Simili


E' buona, è fragrante, è bella.
Anche questa è tonda.
E per di più intrecciata.
Per la ricetta, a domani.

Eccola, con le modifiche apportate da MarinaB (la trovate anche qui) che io seguo scrupolosamente perchè Marina è una garanzia.

Angelica delle Sorelle Simili

Lievitino
135 gr di farina di forza
13 gr di lievito di birra
75 gr di acqua

Amalgamare tutti gli ingredienti del lievitino e lasciare lievitare per 30 minuti (io ho lasciato lievitare per 1 ora)

Impasto
400 gr di farina di forza
75 gr di zucchero
120g di latte tiepido
3 tuoli
1 cucchiaino di sale
120 gr di burro morbido (a pomata)

Ripieno
75gr di uva sultanina
75gr di arancia candita tritata
50 gr di burro fuso

Glassa velante
4 cucchiai di zucchero a velo (io ne ho messi 6)
1 chiara d’uovo

In una ciotola mettere la farina, fare la fontana, mettere al centro il latte tiepido, i tuorli, lo zucchero il sale e amalgamare con un poco di farina (ho messo tutto nel Ken e lavorato per 10 minuti su velocità 1).
Unire il burro e finire l’impasto battendo fino a quando si staccherà dalle pareti della ciotola (altri 5 minuiti di Ken sempre su velocità 1).
Rovesciare sul tavolo, unire il lievitino e battere finchè i due impasti saranno ben amalgamati (tutto nel Ken con altri 5 minuti su vel. 1).
Rimettere nella ciotola unta e lievitare 1 ora finchè sarà raddoppiato (io ho lasciato lievitare 2 ore in forno spento). Rovesciarla sul tavolo infarinato e stenderla formando un rettangolo di 2-3 mm di spessore, senza lavorarla. Pennellare abbondantemente con il burro fuso, cospargere di uva sultanina, ammollata e asciugata e l’arancia candita. Arrotolare il lato più lungo. Tagliare questo a metà per il lungo con un coltello affilato e sottile, infarinandolo ogni tanto. Separare delicatamente i due pezzi, girarli tenendo il lato tagliato verso di voi e formare una treccia facendo in modo che la parte tagliata rimanga il più possibile all’esterno. Mettere su una teglia da forno e chiudere a ciambella. Pennellare con burro fuso e fare lievitare 30 –40 minuti a campana (deva quasi raddoppiare). Cuocere in forno 200° per 20-25 minuti (statico. Nel frattempo diluire i 4 cucchiai di zucchero a velo con chiara d’uovo fino ad avere una glassa semidensa. Dopo la cottura spennellare e rimettere in forno per 30 secondi.

Continua a leggere...

Crema Catalana

Si spezza con la punta del cucchiaino la sfoglina croccante di zucchero caramellato e ci si perde nella morbidezza delle crema all'uovo.


Ci vuole ogni tanto una coccola calorica.
Domani siamo ad insalata ma, intanto, ora, il sapore ricco della crema catalana mi appartiene e non lo mollo.....

Crema Catalana (ricetta originale di Moka con qualche mia modifica)

500 ml latte intero
250 ml panna fresca liquida
6 tuorli d'uovo
150 gr zucchero semolato
30 gr maizena
scorza di limone grattugiata
1 baccello di vaniglia
zucchero di canna

Mettere a scaldare il latte e la panna con la vaniglia e la scorza di limone.
Appena inizia il bollore, togliere dal fuoco e lasciare in infusione per una decina di minuti (così il latte si profuma ben bene).
Mentre il latte riposa, sbattere leggermente i tuorli con lo zucchero e la maizena.
Versarci un poco del composto di latte e panna, mescolare bene, poi versare tutto il composto di uova, maizena e zucchero nel latte e rimettere sul fuoco continuando a mescolare finchè la crema non addensa (attenzione, tende ad attaccare sul fondo).
Versarla nelle singole ciotoline (preferibilmente quelle a prova di calore....) oppure in una pirofila unica.
Riporre in frigo a raffreddare.
Poco prima dell'utilizzo, cospargere la superficie con zucchero di canna e vai di cannello caramellizzatore......
Se non lo si ha, basta mettere le ciotoline proprio sotto il grill acceso finchè non si caramellizza lo zucchero.
Attenzione: lo zucchero caramellato non resiste molto, dopo un pò si scioglie e, al posto della crema catalana vi ritrovate una creme caramel.....

Continua a leggere...

Paccheri alle erbette, salsiccia e crescenza


Domenica....e a chi va di cucinare?
Minaccia pioggia, la pigrizia regna sovrana, nessun impegno all'orizzonte se non il piacere di stare con le persone cui si vuol bene....
Avanti col piatto unico, allora.

Paccheri alle erbette, salsiccia e crescenza
per 6 (oppure 4 di buona forchetta...)

500 gr erbette cotte al vapore
4 salsicce a grana fine non troppo grasse
200 gr crescenza
400 gr paccheri
Si frullano le erbette a cremina e si ripassano in padella con un goccio d'olio facendole cuocere finchè il loro liquido si riassorbe un poco, sale pepe a gusto (tenere conto che già le salsicce normalmente sono saporite del loro).
A parte si fanno rosolare in una padellina le salsicce spezzettate.
Si cuociono i paccheri al dente, si spadellano nella crema di erbette, poi la salsiccia e in ultimo, quando sono già nel piatto, un pò di crescenza allungata con un goccio di latte, ma giusto un goccio..

Continua a leggere...

venerdì 18 aprile 2008

L'uovo à la coque


Una ricetta difficilissima: tre minuti di morbidezza e semplicità.
Obbligatori i crostini di pane fritto, una spolveratina di sale, giornata piovosa e temperature non al di sopra dei 16 gradi.
Se non è comfort food questo.....

Continua a leggere...

giovedì 17 aprile 2008

Polpettine morbide

La mia idea di polpettine "mordi e fuggi"....


Vi sono miriadi di ricette di impasti per polpette.
Io da sempre preferisco quella che unisce la ricotta alla carne macinata, poco sale, uovo per legare il tutto e parmigiano grattugiato a piacere.
L'impasto "basic" poi si può arricchire con aromi e spezie o con verdure tritate.
Queste della foto sono micropolpettine fatte con quell'impasto, passate nel pangrattato e fritte.
Sono accompagnate da due cucchiaiate di un sughetto fatto con odori si ma senza soffriggerli, un poco di anellini di porro stufati, qualche fogliolina di basilico.

Polpettine morbide

400 gr carne macinata magra (bovino)
200 gr ricotta vaccina
1 uovo intero
parmigiano a piacere
sale pepe se piace
Si impasta tutto (con le mani, vecchia maniera..) e poi si formano le palline della grandezza che si preferisce. A me piacciono piccine, magari non micro come queste...
Sono buonissime se si cuociono nel sugo senza friggerle prima.

Continua a leggere...

mercoledì 16 aprile 2008

Le irresistibili Margherite di Stresa

Io non riesco a resistere.
Ne preparo ciclicamente una dose e conservo le margheritine in una scatola di latta col coperchio ermetico.
Il tè ci sta benissimo, possibilmente un Darjeeling non zuccherato il cui sapore intenso faccia da contraltare al morbido gusto avvolgente del burro...



Queste sono venute leggermente troppo colorite sul fondo, colpa del mio forno sbarazzino e ribelle.
La ricettuzza tale quale quella postata da MarinaB su Coquinaria.

Margherite di Stresa (ricetta di Elena Chesta)

250 gr di burro morbido e facile da lavorare
120 gr di zucchero a velo, più altro per spolverare (meglio avere un colino o un setaccino)
la buccia di 1/2 limone grattugiata fine
un pizzico di sale
una bustina di vanillina (io ho usato estratto di vaniglia)
4 tuorli di uovo SODO tritati finemente e passati al setaccio
200 gr di fecola di patate
200 gr di farina 0 di grano tenero (io ho usato 00)

In un'ampia ciotola mescolare il burro con zucchero, buccia di limone, il sale e la vanillina fino ad ottenere un impasto omogeneo. Unire l'uovo e procedere fino ad ottenere una pasta morbidissima e gialla.
Unire di seguito farina e fecola.
Quando l'impasto sarà completamente uniforme riponetelo in frigorifero per qulache decina di minuti per farlo raffreddare.
(Su un piano infarinato) stendete la pasta con un mattarello. La pasta sarà spessa 1 cm e da questa ritaglierete con un coppapasta a bordi smerlati o con uno stampino per biscotti, delle margerite di diametro di 3 cm.
Disponete i biscotti su una placca da forno precedentemente coperta con carta forno. Con il dito formate un avvallamento nel centro di ogni margherita.
A forno già caldo (statico) cuocete i biscotti per 10 minuto a 220°C.
Lasciate raffreddare e spolverizzate con zucchero a velo.


Trascorso qualche tempo, se conservate comme il faut, saranno ancora più buone.

Continua a leggere...

Pizza toujours.....

A me piace anche fredda...



E quella preparata col poolish di Adriano è la migliore sia cotta al forno normale che col famoso fornetto Ferrari, gioia e delizia di chi non sa stendere bene la pasta per la pizza e che ai primi utilizzi riesce a farti sfornare delle eccezionali pizze oblunghe, trapezoidali, polimorfiche ma di certo non tonde e comunque buonissime che sembrano fatte al forno a legna....

Pizza col poolish di Adriano (e grazie a MarinaB e Ro di Coquinaria che me l'hanno fatta conoscere).....
Attenzione che i tempi son lunghi ma con un pò di programmazione si fa e, sopratutto, ne vale la pena...
500 gr di manitoba
500 gr acqua
3 gr lievito di birra
1 cucchiaino di malto (ma si può anche omettere se non lo si ha in casa)
270 gr farina 00
80 gr farina di semola di grano duro
30 gr olio extravergine
25 gr sale fino
Prima si deve fare il poolish, mischiare semplicemente con un cucchiaio la manitoba, l'acqua e il lievito di birra in una bella ciotola capiente (possibilmente in ceramica) e lasciar lievitare coprendo la ciotola con la pellicola in un luogo tranquillo, ad esempio il forno spento, per almeno 12 ore.
Dopo tutte quelle ore, il miscuglio sarà diventato una pappotta bella gonfia con tutte bolle in superficie.
Non disperare, va bene così.
A questo punto aggiungere l'olio e il sale, e mescolare, poi la farina 00 e la semola un cucchiaio per volta e mescolare finchè l'impasto diventa più solido e corposo, alla fine metterlo sul piano di lavoro e impastare un poco per rendere il tutto omogeneo.
Dividere in tante pallottole del peso di circa 200 gr l'una, e riporre in frigo.
Per non farle attaccare tra loro (nonostante il freddo la lievitazione continua) io le spalmo di olio.
Tirarle fuori e lasciarle a temperatura ambiente per almeno due ore prima dell'utilizzo.
E poi stenderle in teglia, condirle solo con pomodoro e infornare per una decina di minuti, poi aggiungere la mozzarella e gli altri condimenti e finire la cottura.
Io la adoro semplice, con qualche filetto d'acciuga oppure con fettine di pomodoro fresco, emmenthal e basilico.

Continua a leggere...

martedì 15 aprile 2008

Mozzarella in carrozza

Altro ricordo della giovinezza...


Buona e digeribile solo se fritta in casa: attenzione, aborrite proposte di rosticceria o similari pena la lavanda gastrica...
Mia nonna la preparava spesso, ma nella mia incoscienza infanto-giovanile non mi sono mai interessata della fase precedente al trovarla in tavola e mangiarla con ingordigia.
Quindi ho dovuto ricostruire passo passo la ricettuzza, come al solito leggiucchiando qui e là.
Ho dedotto che il problema principale con la mozzarella in carrozza (che sembra facile a farsi ma tale non è) consiste nell'evitare che la mozzarella fuoriesca dai lati.
E come si fa?..
Ci sono due diverse scuole di pensiero.
Per qualcuno basta infarinare i lati del rettangolo di pan carrè farcito prima del passaggio in uovo sbattuto e pangrattato, per altri si deve "tappare" i lati con una pastella liquidina di farina e acqua sempre prima del passaggio uovo/pangrattato.
Io ho provato entrambi i sistemi e quello della pastella funziona davvero.
Non so quale dei due sistemi usasse mia nonna e neanche se ne usasse.
Chissà perchè alle nostre nonne o mamme che cucinavano con la maestria del tempo e della consuetudine, tutto riusciva sempre bene...

Continua a leggere...

domenica 13 aprile 2008

Crumble salato alle mandorle pomodorini e zucchine

Che si fa con un avanzino di impasto di sbrisolona salata?



Un crumble salato, che non è proprio un crumble tradizionale cotto con gli altri ingredienti bensì cotto a parte in forno e messo sopra a uno strato di zucchine stufate in poca acqua e olio, giusto un filo di sale, e pomodorini tagliati a pezzetti, rosolati in poco olio.....
Ovviamente, il formato è mignon....

Continua a leggere...

sabato 12 aprile 2008

Buon sabato!


Ma quanto è bello alzarsi con calma, ciondolare per casa senza l'assillo dell'orologio, rimanere in pigiama con l'unica preoccupazione di "rilassarsi"....
Senza urlare perchè tutti, grandi e piccoli, si sbrighino, senza ignorare il micino che chiede coccole e croccantini, senza pensare a quello che di pesante ti aspetta in ufficio...
Con calma si pensa alla spesa da fare, c'è quel negozietto che mi incuriosisce, forse ci scappa un tè e due chiacchere tra amiche, ah, bisogna mangiare presto perchè la partita di basket del frugolo inizia alle due, stasera forse forse riesco a vedere quel film....
Insomma, è bello il sabato.
Pieno di prospettive, di aspettative, di tempo.
La colazione deve essere adeguata.
Ho scoperto da tempo che nei dolci non c'è niente di più buono che usare il cioccolato fuso al posto del cacao, laddove possibile.
La ricetta base è quella del ciambellone sofficissimo di Adelaide che da un pò gira in rete.
Ecco quella con le mie modifiche.
Ho usato l'olio di riso, per i dolci è ottimo, ormai non ne farei più a meno.
Il cioccolato fondente fuso al posto del cacao.
La farina per dolci autolievitante, mi piace il sapore ed è comoda (son pigra....)
Ingredienti
3 uova
250 gr di zucchero semolato
250 gr di farina autolievitante
130 gr di olio di riso
130 gr di acqua
100 gr cioccolato fondente fuso

Sbattere le uova con lo zucchero finchè diventano una bella massa gonfia e spumosa.
Aggiungere, sembre mescolando, l'acqua e l'olio, infine la farina mescolando finchè non si amalgama il tutto.
Togliere un terzo dell'impasto e aggiungerci il cioccolato fuso appena intiepidito mescolando con cura finchè non è ben incorporato.
Nello stampo (meglio quello a ciambella, è più coreografico...) imburrato e infarinato mettere uno stratino di impasto bianco poi qualche cucchiaiata di quello nero, ancora bianco e poi finire quello nero. Passare una forchetta tanto per accentuare l'effetto marbrè.
In forno a 180° per almeno 40 minuti (il mio che è a gas ci mette un pò di più) e necessita la "prova stuzzicadenti"....

Continua a leggere...

venerdì 11 aprile 2008

Erbette di campo



Direttamente dal giardino di casa: denti di leone, rosolacci e sporagna (così li chiama mia suocera) lessati brevemente e poi ripassati in padella con aglio olio e pancetta a dadini.
Simile, molto simile al sapore della cicoria "selvatica" della mia infanzia che, all'epoca, stupidamente rifiutavo per quel gusto amarognolo.
Adesso, in età matura, la trovo una delizia.

Continua a leggere...

Les macarons au chocolat

Et voilà, les macarons.....



Non molto tempo fa, mi aveva assalito la smania di provare a farli.
Ho spulciato nel mio sito preferito, spiato nei blogs d’oltralpe, assaggiato da amici, elaborato e comparato ricette, consigli, immagini.
Leggiucchiavo, immagazzinavo dati, meditavo ma... chi si decideva a provare?...
No, non fa per me, mi dicevo.
Difficile: collerette comme il faut, il tpt, fondamentale il riposo, spatolatura, troppa pazienza, troppo articolato, troppo, troppo.
Poi ho fatto l’errore di dare un “corpo” a questo pensiero.
E adesso non vedo l'ora di ritrovare l'ispirazione per ritentare nell'impresa.
Chissà come saranno al matcha?

Ricetta base per i macarons di Felder (trovata qui)

200g (185g per quelli al cioccolato + 30g di cacao amaro)di farina di mandorle
200g (185g per quelli al cioccolato)di zucchero a velo
150g di albumi
200g di zucchero semolato
50ml di acqua

alcune gocce di colorante (vanno messe nella meringa)

Procedimento: per circa 40 macarons di 3-4cm di diametro.
1) passare al 20 secondi al mixer la farina di mandorle e lo zucchero a velo)
2) setacciare il tpt ottenuto e ripesarlo,in caso di perdita di prodotto riportare a peso con zucchero a velo
3) con lo zucchero semolato e l’acqua fare uno sciroppo e portare a 118-119°C
4) colarlo sopra a 75g di albumi messi dentro alla planetaria azionata a velocità massima;continuare a montare (aggiungere il colorante se la ricetta lo richiede) fino a quando la meringa diventa tiepida
5) i rimanenti 75g di albumi vanno lavorati insieme al tpt
6) unire la meringa un po’ alla volta.

L’impasto ora è pronto per essere spremuto con la sacca a poche sulle teglie.

Per farli tutti uguali, io ho disegnato la sagoma con uno stampino da biscotti.

Li ho lasciati riposare all’aria per 2 ore circa e poi li ho cotti usando tre teglie una dentro all’altra a 160°C per circa 12-15 min.

Una volta cotti li ho farciti e messi in frigo per 1 giorno.

Continua a leggere...

giovedì 10 aprile 2008

Millefoglie di parmigiana

Questa si che è tonda...


Cosa c'è di più buono di fette di melanzana infarinate e fritte, sugo di pomodoro, mozzarella e una lacrima di pesto?
Una tira l'altra...

Continua a leggere...

mercoledì 9 aprile 2008

Gnocchi di patate bicolori

Una curiosità, una prova.
Di sapori, colori, connubi.


Basta provare a fare l'impasto degli gnocchi di patate, dividerlo in due ciotole, in una mescolare un pò di nero di seppia e reimpastare con un pò di farina perchè il nero rende appiccicoso e non lavorabile l'impasto.
Poi si stende l'impasto bianco in un rettangolo (sopra un foglio di pellicola), si fa lo stesso con quello nero e poi si sovrappongono cercando di farli combaciare nei margini.
Aiutandosi con la pellicola, si arrotola il rettangolo dal lato più lungo fino a formare un salsicciotto.
Tagliare a rondelle spesse mezzo centimetro e poi cuocere come i normali gnocchi di patate.
Questi col nero di seppia pretendono un condimento di pesce; altre varianti possono essere impasto verde con spinaci, rosso con barbabietole, marrone con cacao e i condimenti di conseguenza.

Continua a leggere...

lunedì 7 aprile 2008

Crostata pere e cioccolato

Non è tonda, anzi, bella squadrata.
Ma il gusto è tondo, ti avvolge, ti coccola.
Ne vorresti un altro pezzettino, un altro ancora....



Crostata pere e cioccolato

per la frolla:
270 gr farina 00
30 gr cacao amaro che più amaro non si può
100 gr zucchero
3 rossi d'uovo
150 gr burro

per il ripieno:
2 pere

per la ganache
100 gr panna fresca
100 gr cioccolato fondente

Si impasta come per ogni frolla e si lascia riposare per un bel pò in frigo avvolta nella pellicola. Poi si imburra e infarina la tortiera e si stende la frolla in uno strato bello spesso.
Si fa riposare in frigo dopo averne bucherellato il fondo.
Si cuoce il guscio in bianco a 180 per almeno mezzora.
Si fanno cuocere le pere tagliate a quarti nel forno a microonde coperte con pellicola bucherellata, con un goccio di acqua e una spolverata di zucchero.
A quanto?..mah, direi alla massima potenza per tre, quattro minuti, almeno finchè le pere sono morbide.
Si prepara la ganache classica (panna calda sul cioccolato a pezzetti e poi mescolare finchè non si amalgama) e la si cola sulle pere disposte sul guscio ormai raffreddato.

E' buona dopo qualche ora quando i sapori sono ben amalgamati tra loro e le morbidezze si sono assestate racchiuse dal guscio di frolla.

Continua a leggere...

mercoledì 2 aprile 2008

Un fiore, per cominciare..


Pensieri, ricordi, emozioni, sapori, immagini.
Shakeriamo tutto.
Una goccia di angostura, un cubetto di ghiaccio.....fatto.
Un perfetto cocktail di benvenuto...
E la collana di fiori al collo?...
C'è, minimal.
Aloha.

Continua a leggere...